L'installazione di quattro telecamere in lacuni uffici della Asl scatena la polemica. La Fials di Frosinone, per mano del segretario provinciale Francesco D'Angelo e del legale di fiducia dell'organizzazione sindacale Giusepep Tomasso, ha adito il giudice del lavoro per chiedere la censura della condotta dell'azienda sanitaria come antisidacale.
«Di recente - ha scritto la Fials - nel corso del mese di dicembre 2008 e di gennaio 2009, la Asl di Frosinone, nell'ambito di taluni lavori di ristrutturazione, innovazione e modifica dei locali del primo piano della palazzina ove sono allocati i locali del mangement aziendale finalizzati ad un accorpamento logistico della Direzione amministrativa e della Direzione Generale (e delle relative segreterie ed uffici) ha provveduto ad installare ben quattro telecamere posizionate». «In tal modo - contesta la Fials - è possibile non solo controllare l'accesso a detti uffici, ma, evidentemente, controllare l'attività dei dipendenti ed anche i loro spostamenti in detto ambito lavorativo ovvero le loro eventuali pause». «Tale installazione - sottoliena la Fials - non è stata previamente concordata o comunque preventivamente comunicata alle Rsu e alle organizzazioni sindacali. In tema di 'vigilanza e controllo', è bene specificare come il potere esercitato dal datore di lavoro sia strettamente legato al potere direttivo, a sua volta orientato a verificare che l'esecuzione dell'attività lavorativa venga effettuata secondo le modalità dallo stesso stabilite. Tuttavia, la legge 300 del 1970 ha introdotto la previsione di alcuni limiti diretti a garantire la libertà e la dignità del lavoratore; in altri termini, l'esercizio del potere di controllo viene disciplinato con la previsione di una serie di divieti diretti a salvaguardare la personalità fisica e morale dei dipendenti (si rammenti, da ultimo anche la disciplina sulla privacy). Uno di questi è proprio quello formulato dall'art. 4 S.L., a norma del quale sussiste l'esplicito divieto di effettuare controlli mediante impianti audiovisivi o altre apparecchiature automatiche atte a sorvegliare a distanza l'attività dei lavoratori».
Da qui la richiesta finale: «accertare e dichiarare l'antisindacalità del comportamento della Asl di Frosinone consistente nella violazione dell'art. 4, secondo comma dello Statuto dei lavoratori mediante installazione di apparecchiature di controllo(telecamere), dalle quali deriva anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, senza il preventivo accordo con le organizzazioni sindacali e con le Rsu».
fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com/frosinone/2009/01/13/975450-arriva_grande_fratello.shtml
martedì 13 gennaio 2009
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